mercoledì 20 luglio 2016

l'eco di Lolita 
l'eco di Lolita 




Un poco di sangue negli occhi sul bordo del letto 
su quei rapidi uccelli che passano sulla mia schiena 
mentre mi baci le gambe bambine
e i corridoi del mio viso  si aprono alla tua lingua.

Le guance storte dopo il peccato
le spalle che corrono veloci nei nostri roseti.


Le mie stanze,il mio seno e i miei fianchi per ferirti.
Le tue vene in fiamme
mentre rimani nudo a spremermi la pelle.

Le tue braccia che si staccano nella notte sopra i miei capelli e 
i  piedi da cerbiatta poggiati sulle tue costole.

Mi hai baciata sul soffitto del cielo
hai fatto l amore con la mia fronte ,con le rose e le foglie.


Sei vestito con il mio viso,con la mia pelle
mentre guardi lei sul  portone.


Pallida la tua bambina  
breve di sguardi e piena di carne 

mentre fremi e spingi  le dita piene di sorrisi. 

Sono la tua fessura senza sottane
cresciuta nei boschi  senza calze bianche 
versata nel tuo sangue tra le tue ossa.

Ci amiamo senza dir nulla
ci amiamo piangendo 
tra i denti e tra le spine. 


Stesa sulla tua sedia a dondolo a sgocciolare come cera nella tua mano
Allungata sempre più dentro la tua schiena
a fumare la tua pipa nelle sere d'inverno sulle tue ginocchia.

Abbottonami la bocca con lingua.
Curva la tua  gola.

Allarga l'ala dei fianchi e 
intorno ancora più forte.
Dalle tue gambe bruco l'erba.

La notte è aperta.


Tania Santurbano