giovedì 31 luglio 2014

Il rumore della neve.
Può nevicare anche in estate
e cominci a cadere dappertutto ...



Qui la neve cresce .
I fiocchi cadono a sciami mentre crepito di suoni.
Sono quelle strane nevicate
che sanno prendere in giro gli occhi.
Venti centimetri di vetro nei pensieri
quando m'intano tra gli alberi.

Non esistono somiglianze.
Recinti di fiori in giardino.
In piedi a bocca aperta e piangere.
Un cappello di feltro basso e largo.
Non esistono situazioni umane
socchiuse in un giro di chiave.
Un'altra stanza nel castello.
Il silenzio rotto soltanto da un grido che cade
scelto con cura dagli alberi durante una notte in fase calante.
Una luna storta che cammina con fatica nel cielo
mentre incolla le stelle.
Lei profondamente rossa
preparata tra i rami
con le piume nel petto
canta rombi di aerei.
E furono giorni di neve.

La mia terra nevica povertà.
Avevo dimenticato il viso della mia gente
che vaga di notte ognuno con un rumore diverso.
Con dentro una disperazione
che a ogni tramonto sbadiglia sulle case.
Visi di bambini che scorrono veloci .
Cadono come foglie
e non sanno smettere di nevicare.
Mia zia racconta
che la fame ha tolto i colori alla nostra gente

rendendoli tutti uguali.

Bambini che allungano le mani
pieni di strappi sulla bocca.

<<Resto con te>>
Ti mormorano mentre ti prendono la mano.
Hanno occhi grandi pieni di crinali
pigolano e mangiano formiche
insieme a ciotole di acqua girata con fango.
E così passa la neve ...

Non esistono luoghi sicuri senza amici

Tania Santurbano   inedita -diritti riservati-

mercoledì 2 luglio 2014

Con i pensieri si può  pulire lo sporco imboccato dagli uomini? 
Un delitto che raduna spettri che s' infilano sotto le nostre ginocchia.
 Indossano i nostri figli e chiedono al diavolo se possono bucargli gli occhi.
Li vedi nel buio mentre   rigurgitano
e leccano pozze  
mentre il cielo si sfila le stelle . 



Rawan



Lo sposo del diavolo

con la spada trascina i piedi nudi
mentre i suoi pensieri avvelenati di peccati
strappano i rumori.

Una intermittente madre

lascia proseguire quel vapore di male.
Rawan fracassata dalla paura
sfascia con le dita i capelli
mentre quel boschetto di ciglia si chiude.

Le spalle piccole come perle

inciampano dentro una pelle di serpente
che brulica di peste .
Cristo con le labbra annerite
impasta preghiere mentre trema.

Gli schizzi di dolore

sciolgono il cielo  
e una mangiatoia di anime
ingozzate da dodici farfalle nere
e dalla ali umide 
mangiano i singhiozzi
mentre Rawan muore sola .



Tania Santurbano inedita -- diritti riservati


 Stetari((ti voglio bene piccola stellina))

venerdì 20 giugno 2014

Quando lasciava cadere il cuore ... (pensieri)

Quando lasciava cadere il cuore           
                                     
    


Nel petto un pezzo di artiglieria. 
Lo vide alzato con le braccia di vetro
otto ...nove tonnellate di giorno poggiate sugli occhi.
E lei ancora a tagliare il cuore.
Soltanto fucili mentre falciava l'erba intorno a lui.
Osservava le pallottole entrare in ogni cellula.

-Hai superato la siccità?-
Continuava a dire ancora prima di tagliare i sogni.
-Hai superato la siccità?-
La sua bocca  una cattedrale. 


Portava le mani lontano da quel barile di sale
perchè l'amore aveva gli occhi esausti .
Ogni giorno costituiva un tipo di dolore diverso .
Rotte le cose..rotti i suoi occhi .

Lei non cambiava mai voce
era una riserva di caccia
una Chiesa dove ritornare.

Era attraversata sempre dallo stesso fiume.
Quasi nascosta dal fogliame
perchè era piena di alberi.

Sapeva amare a colpi di vento.
Ancora viva
esile
e svestita.
Passava giorni interi
a orlare di raso i sorrisi.

Quando lasciava cadere il cuore
tutto diventava troppo per continuare
era come ascoltare un eco.

Urlava :
-In salita ... a sinistra verso gli occhi. 
Fammi morire! Fammi morire!-

Oscillava prendendo forme spaventose
e ogni volta aveva voglia di pregare
metteva in croce le braccia sul petto per difendersi
e poi uscivano i demoni
l'unica salvezza.
Scendevano zitti
come se fossero stati sul punto di ucciderla
invece di salvarla.
Frantumata con qualche rumore 
irta di punte.

Lei non lo sapeva
ma poggiava delicatamente gli occhi 
dentro un gioco mutevole
poi si sporgeva in avanti 
per tentare di resistere
e incrociava le caviglie
sopra un basso tavolino illuminato dalla luna.
Forte e scuro
 continuamente indietro su per le colline.
In ogni colore.
Stati casuali di un amore innocente.
Appena iniziata.
La ipnotizzava solo con il suono
perchè aveva trascorso quasi tutta la vita sulla sua schiena
ogni notte tramutandola.
Cosi' infuriata trascorreva in ginocchio ogni bacio per guarire .


Lui .
Spedito nella pelle come un telegramma
gridava e riviveva i lamenti in altre cento bocche.
Coerente anche negli errori
appoggiato con le dita sui capelli
guardava cieco quelle ringhiere messe in fila fino al cielo.
Un cielo di carta dove gli si sedeva di fianco una stella.

Aperto e macchiato di rosso .
Così vivo e così sperduto
sempre un'ora prima del tramonto.


Tania Santurbano  inedita-diritti riservati



martedì 17 giugno 2014

Se hai amato una persona non smetti di amarla mai?

Tu dici: <<Se hai amato una persona non smetti di amarla mai...>>
Ma... il bene è diverso dall'amore
il bene rimane come un segno perimetrale sul cuore.
L'amore ingobbito dall'umidità del bene
cresce dentro 
ti respira.
Orgoglioso ti ordina di abbandonare tutto 
chiude le porte 
e non ti lascia andare.
Molte sono le sparizioni e restano sempre nel mistero.
Inizia a imboccarti di gelosia .
Corre
e ti lascia accucciata con il naso congelato ...
accartocciata sempre in un pomeriggio dentro un palmo di tramonto.
L'amore balla fino all'alba
il bene va a dormire presto.
Un millimetro di bene si tiene in tasca
mentre l'amore precipita di schiena dopo metri di volo...
sotto una pioggia calda che ti crolla sulle spalle.
Lascialo correre
spingilo all'aperto
perchè sa camminare sull'acqua...
e con un dito sa incendiare il tetto del cielo
fino a bucare con i suoi rami il paradiso.
Poi non dorme mai...
senza pazienza sbatte tutte le notti il viso contro la luna ...
vuole attraversarla mentre si lamenta .

Poi quando si sente solo
stacca le stelle
tutte troppo scoperte
tutte
tutte troppo stanche
e con la testa bassa... le nasconde nel mare
e poi fa finta .
Porta sempre gli occhi verso l'alto
e ogni tanto rotola mascherato con le mani sulla cinghia dei pantaloni.
L'amore riesce a far tremare anche i pini
entra nella loro tana legnosa
e comincia a cantare come una cicala.
Insomma ...è un ''Tornitore della notte''
non asciuga e lucida con la cera gli occhi.

tu dici:<< Se hai amato una persona non smetti di amarla mai...?>>

Tania Santurbano -inedita-diritti riservati (solo pensieri )

I passanti notturni parleranno di lei




La guerra cagna
tira fuori la lingua
e un'ora dopo la mezzanotte entra.
Un morso steso per terra. 
Bambini stretti nel tempo
infilati dentro germogli neri .
Liberati contro orizzonti.
Silenziosi .
Messi all'ingiù dentro impronte di neve.
Bisogna solo stare attenti a quelle precoci nevicate
fanno ognuno un rumore diverso.
Bisogna saper prendere in giro la neve.
io non riesco
tu?
io non riesco.
Parli della natura... quella dentro?
Un prato inclinato a circa trenta metri dal cielo
con porte, finestre e catene.
Dimmi
come si fa?
non so riconoscere certe nature.
Dimmi
come si fa?
La neve non suona
non sa pascolare e si perde .
Dimmi
come si fa?
Si muove nel sangue
e certe tracce sono marchi stesi nel cuore.

C'è la neve
quella che spinge e affonda
e poi si scioglie.
Bisogna scolpire alcune figure
lavorarle con fedeltà
senza guardare mai le dita.

Un cimitero con dentro stelle tagliate male dal cielo.
Uno scultore che porta per cappello la luna
che crea con gli alberi un giardino.
Sa intagliare
cuori dritti
cuori storti
cuori piegati e IN-ginocchio.

Questo cielo non è un ospedale pieno di botte
dove ammalarsi di tristezza
ma l'imbocco di una tana dove tornare.

Un palcoscenico clandestino
dove un arcidiavolo contrabbanda occhi in affitto

La neve mangia gli abbracci
cosi' alle vole l'anima si sente bastonata
cacciata a calci.
Non trovando più la cuccia
annusa per terra fino in fondo
finchè altri visi con altri calci sulla schiena
le danno ancora da mangiare.
Qualcuno riesce ad accarezzarla
altri a rubarla
ma dimenticano che la libertà vale più di ogni pasto.

Bisogna farla guarire
mentre geme dentro pareti di pietra.
Bisogna farla guarire
mentre piccola e imbavagliata... spia dalla gabbia.
Polvere e mare
ma tornerà libera.
Riuscirà a procurarsi dei sogni contagiosi
e con un lanciafiamme mirerà dritto contro le stelle
per accenderle tutte .
Ci abiterà dentro gli occhi
e marcerà velocemente nel buio.
I passanti notturni parleranno di lei
di strade che odorano di speranza.

Tania Santurbano -inedito-diritti riservati

Ci sono cose sulle quali è meglio tacere è una tenerezza terrificante amare




L'ultimo amore rimane immobile sulla sedia
tramutato.
Se il demonio si fosse presentato a me
e avesse proposto di comprarmi le mani e il petto
in cambio dei suoi occhi
non avrei esitato
ma sai il perchè?
è una tenerezza terrificante amare.

Tu sei la ragione naturale. Addosso.

Qui .
Gettandoti rumorosamente.
Occupatissima a non farlo.
Quindici minuti di occhi
con Whisky di puro malto vecchio di dodici anni.

Sulla credenza un cestino di carezze
brulicante e esente da correnti
assai fragile
perchè certe bocche non sanno nuotare tra le ginocchia.
No Amore... è ora di mangiare e di dormire.
Lei si senti' per un momento morire
poi tutto continuò.
<<Fammi contare i fiocchi di neve negli occhi>>
Bisbigliò guardandosi allo specchio
e lo guardò di nascosto
mentre lui conservava le serpi nella bocca .
Sembrava un piccolo letto

 in attesa di diffondersi sulla pelle.
Aveva la faccia tutta lucida
e la sua lingua pareva una grossa ventola tutta verde.
Diffondeva parole ammalate.
E poi trenta rumori ripetuti per trenta volte con la mano :
<<Signore non guardare ti sto tradendo >>
Lui pesava in silenzio
si era poggiato di nascosto sulle sue guance
aveva esaurito il coraggio.
Cercava di tirare le parole fino alla gola per farla piangere.
Dalla finestra si vedeva il cielo 

era tutto aperto.

Tania Santurbano -inedito-diritti riservati

le ''Litanie'' si rialzarono sopra le mani ''Ora pro nobis''.Una evocazione 

 Tentarla 
 darle tre tremiti.
 Non aveva gridato ma aveva restituito.
 Ricadde nella muta stanchezza.
 Poi quelle mani aspre proferivano sillabe
 dentro un petto esile pieno di millepiedi . 


 Erano andati sotto gli alberi con la febbre.
 Cedeva  nella sua mano .
 Le moriva la voce fra i denti
 in fila le sue dita.

-Ti amo
 ''Più in su'' 
  in mezzo a tutti gli odori forti.-

Mormorò mentre riannodava i bottoni. 

-Ti amo 
  senza forze
'' Più in su''-

 Lo guardava.
 Lei lo guardava piangere.
 Tante cose della notte battevano contro gli occhi.


Tania Santurbano -inedita -diritti riservati-


Tania Santurbano -inedita -diritti riservati-


Nellina un controvento

I semi delle parole
si velano dentro piogge di copioni
che portano piccole maschere d'amore
umettate di labbra.
Come pane caldo in un bacio
per oltrepassare lo stupore.

Nellina
un sortilegio letto tra le mani.
Ti anticipa nei ricordi .
Ti passa accanto all'incirca alla stessa ora.
Ride sempre impercettibilmente
e sa ritirare i respiri.
Disegna con le mani nell'aria
una bianchissima realtà mutata.

S'alza il teatro ...Un controvento.
Come riprendere a respirare?
Farlo quasi sempre silenziosamente
senza accalcarsi lungo quelle strade esagerate
senza stendere il cuore per terra.

Non bisogna mai risuonare per farsi notare
mettere un ''Alleluja''tra i denti
e spingere la lingua all'indietro
probabilmente si formano buchi nei pensieri
e i denti cominciano a battere come sonagli
ma...l'Arrivo è la scelta.

Basta moltiplicare il pane e il pesce..

Shhh ...sempre silenziosamente
e farlo mentre gridano gli uccelli.

Nellina si inchina
orlata con le sue cento anime.
Una fanciulla con un fazzoletto
fatto di pietruzze e fili d'erba
modellata con la cera negli occhi.

Nascono gli applausi
incarnati nelle mani
che battono bagliori sulla coltre dei sogni.
Un torrente sottopelle che sorge
ruggisce
lotta
spera
In-dispensabile sporgere le labbra in tremanti preghiere
''non ci sarà pericolo di addormentarsi''.

L'ardore del sipario che non tace
si alza gorgogliando.
Eccola
appena nata senza limiti.



Tania Santurbano
  -inedito -diritti riservati

mercoledì 28 maggio 2014

Non puoi trovarmi


Esiliata  sulle mani del mare
mentre ripiego  le ossa del cielo.
Lo stesso delirio
 che  fa apparire sospette 
certe carezze ingoiate  in  un 'esperimento d'amore.

Io non farò mai più rumore.

Con le ginocchia seminascoste
 tenendo sempre la testa girata.
Senti ''Trenta'' denari prima di chiudere gli occhi.

L'arredamento di certi  baci  composti
un letto molto sudicio
una tavola di legno verniciato 
e  una sola sedia .

Franano certe incarnazioni 
incrinandosi sotto macerie di foglie. 

Una primavera squarciata
vasta di rabbia... 
tanto da esortare la caccia.

Rimuovere angoli  tagliati male, dentro cose morenti 
in persempre che si  aprono ai venti.

Pareva che la lingua del cielo si allargasse 
che ingigantisse a poco a poco 
dentro un immane lembo di sudario
 per   stendersi  sopra la riva della pelle.

Occhi  che sbucano fuori  dalla faccia
 mentre le dita si inondano tra le ginocchia.
 Penetrando. 
 Gemendo 
in  un abbandono cieco.

Poi  il cuore poggiato  
mentre  affonda l'anima.

Nata sotto gli alberi. 
Piegata  flessuosamente. 
 Misteriosamente  sua.

Urtando le caviglie
a tratti con le dita del piede 
dentro suoni che tremano
nel labirinto stellare .




Il mio ansimare è la tua fronte sudata.
Ma di notte non cade mai l'infinito?

Ricorrere a dei sotterfugi. 

Ogni volta
 per due ore 
seduta accanto a una sedia 
e rimanere cieca
mentre cerchi  di lavarmi la bocca   
e passi  con gli occhi ''tutti i rumori della vita''.

 Certe ore fanno tremare d'orrore.

Le povere spose chine
si mescolano
 mentre rifiorisce il male.
E..tu 
in una goccia  
cadi dall'alto di un bacile 
suscitando spasmi.

Una pioggia che esplode
che frantuma gli occhi
 mentre ingemma il cielo.

Germogliano le stelle.

Certe piogge d'amore sono proiezioni finite
poi c'è il mare che lava e scioglie. 

Cimice d'amore
rovescia con le mani i miei capelli sulle tue spalle
facendo buona guardia
 mentre quel Crocefisso discende dalla tua bocca.

Preghiere con la lingua raccolgono le mie braccia.
Rotte di aerei sopra le ali degli angeli.
Respirata negli specchi mentre indossi gli occhi.

Ti mostro il mare .


Tania Santurbano -inedita- diritti riservati-

lunedì 26 maggio 2014

Misure

Misure

Certe rivoluzioni cambiano la vita.
Bisogna solo tentare di passare i confini del cielo.
Quel trotto leggero di ore
infiocchetta di rosso anche gli occhi.
Respirata con il tuo respiro.
Imprigionata nei rami estivi
il momento della vita.

Bisogna sempre contare fino a trenta 
e fermarsi a quindici  senza infrangere le regole? 

Ci sono persone che diventano obbedienti. 
Altre che ferite,si fermano senza grida 
e non ricordano più chi sono.
Crescono quelli più furbi 
che si proclamano i più saggi. 
Nascosti... nascono i più svogliati
si ricoprono le mani di mitezza 
e si ubriacano senza gioia.
Ci sono i viziati 
che aspettano sempre una ricompensa.
Gli avari 
che evitano ogni cosa.
Infine quelli più poveri
che non hanno niente 
e si rivestono gli occhi di porpora.

Sbarcati  e risospinti da una solitudine difettosa. 


Tania Santurbano inedita-diritti riservati-

sabato 3 maggio 2014


Non far parte della vita di nessuno



Siamo solo animali tornati alla tana.
Bocche botteghe.
Troppo?
La parola troppo diventa una bugia 
cosi' l'amore striscia a terra 
si riempie di ferite 
diventa grigio come il colore delle armi
e comincia a chiederti con rabbia:          
 <<Fallo piano>>


Un filare di mercanti e tu tra le mani. 

Sei un ospite sempre silenzioso.

Accucciata  con gli occhi

e lucida  di sogni...cucio nella luce.

Vattene 


quasi stracciato

con la testa appoggiata sul mio ventre
un Re che muove il cuore al buio.

Sguardi senza lacci

pioggia e terra dentro quegli occhi di paglia
che moltiplicano grandi nuvole per coprire gli sguardi.

Mi alzi 

sotto una luna dove scendono sospiri spalancati.

Mugolano le ginocchia 

e si accendono i fuochi come gli odori .

Conta piano ...

mentre scivoli sulle guance 
e t'immergi spezzato .

Tremi

 mentre lapido le due dita nel mio cortile di pelle.

Uccidi 

mentre ti sento cantare.

Sul fianco solo fiaccole accese 

quel fumo d'incenso che aumenta la sete.

 <<Balla dentro quel nastro di porpora con gli occhi chiusi

mentre esce il fiume dalla tua bocca>>

Una danza ''forte come la morte''

scura negli inchini dentro la sala del banchetto

e quel bastardo nome di strada 

che risparmia solo mosche
<<Tu invasore>>

Soldato che entri nella pelle per guarirmi dalle guerre

non ci sono prigionieri.

I lembi dei capelli piegati sulle caviglie

resta sulla mia collina 
con quel bastone con cui sorreggi gli occhi
con le braccia larghe
e con quella folla d'amore 
che scende per cercare pane.

Giuda di Dio 

prendi quel cesto di baci e tradisci velocemente.

Ti darò per punirti la mia carne 

mentre le tue aquile batteranno l'oceano sulle mie ali
violentissime 
tirando le braccia
fino a sentire il  fruscio dei tuoi sandali sulla pelle.

Sette cieli per sette mari

sette bocche 
con una sola  macchia negli occhi
Tu...  io  e il mare



Tania Santurbano Inedito -Diritti Riservati-

martedì 29 aprile 2014

Nella tua casa come un contagio



Viene freddo e tutto batte velocemente
il tuo orto di ulivi sulla bocca
in certe sere voglio coglierti e in altre andare via.

Quasi un inchino di respiri 
mentre tieni gli occhi affilati sulla gola
<<Portami su >>
Bestemmi e sali sulla mia bocca incrociando le braccia
nessuno fiata in questa specie di notte.

Contrabbando amore per farne una raccolta 
quando cadono le foglie 
e i rami che sono occhi sempreverdi
sperano di aver seminato bene sotto l'ombra di grandi alberi.
Una volta guariti lasciano sulle dita manciate di terra.

Occhi spiumati 
che si beccano tra loro 
ogni penna
ogni piuma 
non può più  volare.
Un'altra volta l'inverno mentre cadono  tra i cespugli .


S'intana e sbadiglia alla neve 
mentre cresce.
 Una coppa di lacrime dove bere 
in quel fiume  di lingua imporporata di preghiere acquose .

Un nido di bocca dove covare fiatati e colati baci.
Stracci di sabbia sono le tue carezze
I capelli  fanno silenzio sulla tua schiena 
mentre abbracci la mia  pelle di cagna
divorata dalle onde. 

Riconoscerti da lontano 
mentre spingi  gli occhi  
dentro  la  carne che grida.
Seduto sui  miei  gradini  mordi   il cielo 
mentre raduni i tuoi respiri 
e mi cadono in bocca uno a uno 

Mi sollevi e fai girare le stelle. 


Tania Santurbano -inedito-diritti riservati

mercoledì 23 aprile 2014

LABIRINTO D'AMORE


Labirinto  d'amore

Tu mio re
 dose di senno
e nello stesso tempo
 fratello gemello della pazzia.

Monta la guardia al cuore
è pieno d'affanni e di crucci
infuso di passioni e zuppo di nettare.

Sventoli dentro labbra sfrontate
e  per aver parlato troppo ricevi castighi.
Fai impiccare ''le regine''
e non cedi spontaneamente le armi 
e non ti arrendi.

Lasci tutto il potere nella passione
 senza difetti
 nudo come una lama
cerchi nelle mie ginocchia un sibilo dove abitare.

Boscaglia di sguardi 
di mani arrossate da tempeste cosmiche
quando i baci passano
e non sanno spegnersi in controluce.

Spappoli le ossa
con  le tue mani nel mio silenzio.
Rimbombi nelle  vertebre.
Tu il gusto fatale degli intrecci
mi spunti solcando le colline.

 Cammini sulla luna di mezzanotte 
un solfeggio  fragile di arcobaleni  notturni
che aprono boccali ripieni di stelle.

Cresciuto nell'acqua
macchi tra gli alberi i respiri
masticando un 'innocenza incancellabile.

L'ultimo sigillo  dipinto di mutismi
con ali di pietra.
Mentre   fa sogni di carne.

''Fai scempio del mio corpo''
ritmo di falce tra le grida del cielo.
''Fai scempio del mio corpo''
crimine d'amore
con la tua fronte sudata.

Spargi lampi sulla mia bocca a veliero.
Sulle ginocchia
 come cavalli appoggiati sul petto
liberi le mani e abiti il mio corpo.
Leggenda rovesciata dentro  vicoli di pelle.
Carezze bestemmiate dentro curve di baci.

Cambiami i respiri ...  un vento dopo l'altro
mangia e bevi
nel mio ventre fino a strapparmi Dio.

Alchimie
mentre poggio le caviglie su vascelli sfumati
pulsi di celeste dentro il ritmo degli scogli
cavaliere metropolitano.

La pioggia per ascoltare le nubi.
Il vento per strapazzare il fango.

Le donne infila all'orizzonte .
per entrare dentro stanze di un bordello?
Notturni lirismi
il cuore non ha più stanze 
il cuore non è un grigio mosaico
dove far entrare manichini di luce
l'amore è un ruggito tribale
 piantato nella savana di cuori sacri.
Non c'è posto per cento nomi.

Peccato di cristallo.
Malinconico Re annoiato dalle girandole
che passeggiano tra le case e le fate della notte.
Tempeste di stelle 
sarà la spina che porterà il tormento.
Nato da un sole
che manca di tempo negli occhi.
Ingoiare arcangeli dentro un silenzio alato.

Gli occhi si serrano
 in un soffio di strani giorni senza ore
a cui chiedi peccati di ossa e sangue
perchè l'amore brucia un sorriso tra le stelle nude.

Lento
baci le mie  costellazioni artigliate
con  la tua  bocca di mare.




Tania Santurbano  inedito-diritti riservati-

domenica 13 aprile 2014

Amore irripetibile

Una conchiglia per ripararmi dal freddo
mentre mi ami.
Tra gli occhi e le mani
fai il tuo peccato.
Amore irripetibile .
T'amerò dentro un   vivaio di bocche  selvatiche e intonate.
E poi la voce sciolse l'aria
e la mangiò velocemente
il terzo giorno posò il suo cuore
 senza ferire il mare.

Mi sento tremare di fronte a te
sono sempre impreparata
ogni tuo assalto, mi interrompe in breve tempo il cuore.
Occupazione e tentazione.
Voglio essere processata dalla tua bocca
precipitare ed esplodere nei tuoi occhi.

Scendi amor
scendi dentro la pelle
a fare il pieno di benzina negli occhi
prima di correre a scaldarsi nella mia bocca.


Davanti le fiamme
 prigioniero
 piangi in ginocchio tra le stelle
mentre spunta l'aurora scollata di fiori.

Senti come ti amo sulle onde.

L'ansia della luna
semina stelle rosse lungo la pelle del cielo.

Una   pioggia profumata di mani
fanno tremare le palpebre
e il battito delle labbra sbottona il mare.

La tua strada lungo le mie caviglie
La tua strada lungo i miei argini
vacilli e scendi

Mare geloso
rifugio per gli alberi più bassi
stupefacente profondità che mi disturba.

Bello e triste
risplendi come una lucciola  notturna tra i miei campi di Bibbia.
Con i capelli tra la terra lavo la tua pelle.

Vieni sempre nel buio
e come una malattia morbida
ti appoggi sulla mia schiena fresca
e  incollata di colori.

Voglio sentirti  nascere
 e  camminare sui capelli.

Sinfonia di occhi
scendi nel mio ricamo.

Parlo del mare
e del  suo albero
che sa come baciarmi furiosamente
e  baciarmi  di nuovo fino alle ginocchia.

Riempi di stormi neri  quelle colline nude .
Urgenza di te
vertigine che muovi i respiri.

Mani d'uragano incendiate tra i fianchi della luna.
Libero morirai per amore
con qualche artificio ti fascerà gli occhi
incrocerà a fiamma con il fuoco le tue ciglia
e le tue gemme bruceranno.

<<Lanciare lo sguardo e correre>>

Poggiato su caviglie di pietra
sapeva togliere le spine
e toccare il cuore alla luna
aveva fame
 e
sete
 e
parlava la lingua degli angeli.

<<Lanciare lo sguardo e correre >>

Incatenata con le ciocche al vento
Un dolore divorato dagli avvoltoi
Una festa di morte appassionata
e poi piangere
per ogni ''fratelloamore''
salvato  dagli zoccoli  storpiati e metallici di una guerra di baci
che smuovono dal petto  l'anima.

Stelle che girano dentro gli occhi
che crescono a ciuffi sulle guance
e mordono i capelli

Un vento dopo l'altro mentre langue e spergiura
giuramenti bagnati.

Affida alle nuvole la luna.

Un Sole infilato sotto la pelle
appeso tra i rami dei suoi  alberi
fa nascere l'alba:
Lei
intagliata in ginocchio in plenilunio
consuma candele di notturni baci.

Per meraviglia e per disordine.

Salpare e riabitare lo stesso vicolo di mare
per un altro ballo indiavolato
l'amore.
<<Tu
     io
siamo innocente trastullo per albe innevate
per stelle sottili.
Fu la carne a ordinare i baci
Fu la carne  a liberare i baci>>

Nasco  in ogni porta
dentro strani violini di strada
affamata di pioggia
senza intrecci.

 Sia una notte fragile
in un freddo verginale
quando un uomo offre nel suo bosco
 il suo carnale delirio.

E la luna ride:
<<Non è questo il tempo
non  le dita
crepuscoli.
Tu sbagli me.>>

La tua pura seta aggroviglia le mie dita che indugiano
il tuo arco di palpebre curva le stelle

Nati dallo stesso seme
nell'argento di una pelle
che si offre silenziosa dentro quel verbo  di unghie
''il tuo nome  con tutte le frecce dentro.''

Artigli scarlatti  sopra spigoli di pelle.
Non sempre certi racconti prendono
 e raccolgono  la verità.
Dimenticate il ritmo
gli occhi sono bestie infuriate.
Le parole si fermano  sui binari.

Distesa sul balcone
Prima che la tua lingua possa pensare di non baciare
cercami quando le favole nascono dai libri
e fanno l'amore con il vento.

Prima che la tua lingua possa pensare di non baciare
rovescia il tempo nella tua bocca di temporali.
e chiudi in un giro di giostra i tuoi occhi.

Tu verrai lento nell'alba
e con cura brucerai .

Non  esiste un  confine di piogge eterne e polverose
dentro un villaggio di calici di stelle .
Sguardi poggiati  su ombre che sbadigliano  al crepuscolo
portano crisalidi di sabbia.
Farfalle che battono le ali contro il mare.

Versami fili di baci .
Scrivimi negli occhi
Dimentica i vetri sulla mia bocca
 Entra nel sudario del mio cuore .

Un amore senza via d'uscita ...è un amore triste
quest'amore è rosso come il segreto del cahos
blu come la linea della follia

   ''è verità''
    ''è menzogna''
Una cenere d'infinito e d'incoscienza
l'estremo limite della passione

Mastica  granelli di sabbia
 mentre picchia la testa contro le ginocchia
 per poi non dimenticare.

Cresce da sè ,si alimenta ,si esercita
non sa stare quieta
avanza imponente sulla scena.

Passa e incontra una sola preghiera
un solo vero amore.

Conosce l'inizio degli occhi.
Pronta a obbedire ,in perfetto ordine
 svela l'intima natura degli alberi
ancorata all'urlo del mare .

Tania Santurbano  inedito-diritti riservati