lunedì 30 dicembre 2013

Scese dal cielo l'angelo di Dio 
e le spuntò con le unghie  le ali.
Poi  con l'ultimo dito granato 
calpestò  l'ultima piuma bianca
e le attraversò lentamente il petto.
Poco era rimasto di quel cuore gonfio e riflesso di sorrisi.
Si era ritirato sulla riva rossa
dove  s'aggrumavano sguardi scarlatti
e scissure d'acquitrini.  

L'angelo lo prese.
Era un cuore
piccolo 
disseccato 
che batteva tanto lentamente da non essere percepito.
Ricoperto di velature pieno di memorie.
Frantumato e aperto come una noce.
Rivolto con la punta verso il cielo.
Docile e incarnato.
Lo prese per stringerlo più forte 
in punta di piedi senza volare lo portò con se.

<< Signore  
     tanto è lo spavento nel mondo 
     e troppi sono i tuoi pensieri cuspidi ... >>

Parlò l'angelo al suo Dio

<<Ma... ma porto un ''cuore rotto''
non consumare nessun miracolo per lei 
briciole di pane per quegli occhi pieni di lune.
Nessun miracolo per lei.>>

Dio alzò le ciglia fulgenti 
dentro c'erano pupille nere e piene di croci
nessun sorriso
aveva denti bianchi di neve
 e spalle accartocciate con sopra un collo esile.

Aprì le nuvole con una mano 
e vide sul ciglio di una strada stretta 
e ficcata nella notte, la ragazzina.

Era senza nome e con troppi anni poggiati sui capelli.
Aveva tra la bocca ''un solo urlo scevro'' 
e danzava scalza nel pietrame perlaceo.
Lei alzò lo sguardo
 e lo guardò con gli occhi stretti 
e poi fece finta di niente .
Sospinta  lungo gli argini da quel residuo amore .
Orlata di tenebre e di chiassose chimere 
con le caviglie nude a balzi d'onde cominciò a danzare
e con sussurri labiali sbrecciava un' antica cantilena d'asprezze.

Scura e quasi interrata 
circondata da alberi di pietra
tra vezzi di rosso
intrecciava sulle punte trine di stella.

<<Trascorri l'eternità con me... tienimi.>>Rapida sospirava.
Ma il fuoco fumoso era finito.
C'erano intorno alla sua pelle solo cimeli screziati.  
Nell'arpeggio di un vento occulto perse l'anima
e fregiata da orlicci di passione dimenticò la croce.

Poi quel Dio esile chiuse le nuvole 
e mormorò per non farsi sentire dagli uomini:

<<Nessun miracolo>>




Tania Santurbano -inedito -diritti riservati-   

sabato 28 dicembre 2013

Baci bianchi

Il vento sonnambulo passa sotto le finestre 
fino a salire sulle guance strette .
I fiori della notte a grappolo 
crescono occupando quasi tutta la pelle.
Una malinconia moribonda
nasce dentro un vespro di occhi santi
e l'odore delle tue mani
sorgono dentro un silenzio d'argento inchinato .
Tre volte hai preso i miei occhi e il resto dei capelli
sorreggendoti sulle mie ginocchia nude.
Tre nomi disegnati a tratti dal sole sopra una bocca incolta
fatta di vapori strani e di brevi piogge.
Baci che si allungano fino a lanciarsi contro una rupe di nuvole
e tu seduto sopra la notte
scendi mormorando fra le montagne disteso sui miei fianchi.
Labbra di noce
nate sopra un viso appannato di specchi
coperte bianche che coprono la fronte

mentre mi occupi distraendomi senza rompere il silenzio.
Chiudi per carità i miei ricordi toccandoli senza far rumore
il mio polso tra le tue dita semichiusa tre volte negli occhi.
Sotto un giro di perle nere che scendono nella notte.

Tania Santurbano inedita -diritti riservat



Svestono l'amore

Ogni momento non concede inganni

resta nella notte
e senti muovere la curva delle sue ciglia 

mentre respira il mare.

Sentimento d'allora 
prendimi distrutta dalle fiamme

in quell'incantesimo raccontato senza te
in quel nodo di stelle 

ingabbiate dentro un cielo che trema.

Le parole mormorano ali eccitate 
che hanno fretta di arrivare...
poi si bloccano e si aprono a schiere sulle ginocchia
e restano a ondeggiare avvolte in un panno di desideri.

Un odore di occhi
che si adagiano dentro un sospiro che non risponde.
Un dito sulla bocca cercato a lungo 

chiuso in un manicomio prolungato di carezze pesanti .

Un lontanissimo inverno rumoreggia sguardi
che non sanno leggere le stelle.

Un vento smarrito
che esce dalle nuvole e piove sulle mani.

Piccole profonde scuse
che a tonfi stringono il viso
e quei baci scarmigliati 

braveggiano a scoppio carezze
che scricchiolano dentro una pelle leggera di neve.

Si aggirano frugali in prestito di lacrime
e turpemente mettono la bocca

per raccogliere d'un colpo le turpitudini .

Sembrano sfasciarsi di sorrisi
frustati da una pioggia che in certi freddi

piange e muove i fianchi del cielo.

Santurbano Tania inedita -diritti riservati-

Si sogna e ci si sveglia sollevando le ginocchia ... /ore 17.10 Julliet ha mantenuto la sua promessa.../Voglio andar via da qui/






Si sogna e ci si sveglia sollevando le ginocchia ...
/ore 17.10 Julliet ha mantenuto la sua promessa.../Voglio andar via da qui/


Migra Juliet
è un duro naufragio
alberghi negli occhi
straripano le lacrime.
Lancia una carezza nel vento.
Indossa la pioggia come pelle
non abbassare le tue ali grigie o ti troverà
perchè questa notte è lunga e nera
e leviga in un sibilo i respiri.



Squassa.
Sventra.

Dentro quelle fessure di vicoli
le piccole dita ancorate a grumi di spine .

In-sta-bi-le Juliet
non appassire dentro quei fili d'alberi
perchè quel che vedi lontano non è l'aurora
ma la cilestrina arsura,falciata da danzatori di luce.
Tendi le ali e reclama l'allodola
sopra questa pietra bianca
che stinge il crepuscolo
mentre i tuoi petali di stoffa luccicano di un rossoscuro
sotto una stazione senza lumi.

Corri sopra le stelle piegate
soffoca questa notte torbida
che inciampa con gli occhi spezzati.
Corri dentro un sentiero umano
mentre il vento allena le sue corde
e il cuore si accuccia e batte come un tamburo.


Juliet nel ruere
Un cancello di statue.

<<Non so più cercarmi.
Le tue porte di città fantasma mi camminano sulla pelle.
Perchè mi hai lasciata solo in questa notte di destini?
Oltre questo buio non rivelarmi nulla.
Ruota il timone contro quelle caverne
che poggiano su acque morte>>

Attraversa Juliet quel fumo sottile
mentre mormori sogni senza riconoscerli.
Il tuo è un sentiero d'acqua
che apre ferite scompigliate
un fondale fremente di labbra.

Salmastra creatura indaco
il tuo è un Romeo lento
che si versa nei mari.
Julliet non chiederti se sopravviverai.

<<Povero Cuore!
Prendi l'ultimo spergiuro spregiato in questa ora di fredde macerie.
Covo di Santaserpe nascosta
bruca con zolle sfiorite la sua bocca
perchè la neve mi girerà gli occhi
e con le preci nei capelli frugherò ancora i suoi boschi
attraverserò i suoi fianchi
e canterò sulle sue labbra
mentre germoglia l' uva dalla terra.
Riscalderò la sua prateria
e conterò tutti i suoi sospiri all'alba
perchè lo amo più forte dell'amore.

Oh arpeggio schiumoso d' onde!
Volete forse lasciarmi andare?
Per raccogliermi dentro questo giardino d'acqua?
Perchè ti sei fatto sabbioso
e ricurvi la tua sponda profilata d'alghe contro il mio viso di luna?
Sei imbronciato mentre guardi le mie miserie.>>

Un sorriso filante
sazio di spine

ancora:

<<Non delirare oh stagno

 perchè tu non sei il mare!
Perchè il mio amore è fatto di lievi bisbigli .
Sa scegliermi il cuore e lo muta in delirio.
Non crucciarti gli occhi 

son troppo timida per morire!>>

Tra i veli del vento un' infinita debolezza
Juliet danza sopra uno specchio di lacrime
con le caviglie bagnate

 e una manciata di capelli tra le dita.

Mangia bacche di baci.
Luccica rossoscuro.
Quel lago di bocca lascia solo rugiada
sopra occhi fasciati.
Juliet non chiederti se sopravviverai.

Un vagabondo colpisce le finestre del cielo

<<Bianca fanciulla le lacrime ti piovono addosso>>

Sussurri:
<<Oh mio Signore è colpa del vento
scende dritto fino dentro gli occhi.>>

Juliet nel ruere.
Juliet bugiarda.

Dalle nocciole scure scende intrecciato con ciglia
un inverno d'acqua.
Un manto di mare su barche sciolte senza onde.

L'uomo di pezza solleva le onde.
<<Resterò qui tra le stelle

    ad aspettare.>>

Tutti i venti ormeggiati su quella fetta di cielo
cominciarono a piangere .
Juliet raggomitolata dentro stretti binari
aspetta il treno di legno.

Il vento

il vento è colpa del vento.
Juliet non so se sopravviverai !


Tania Santurbano inedito -diritti riservati-

lunedì 2 dicembre 2013

Anima bella (dedicata a una mia cara amica che ha perso la mamma da bambina ...un'anima bella e sacrificata alla vita ...volerle bene è magia)

Genny

Sottile ..orlata sulla fronte di stelle 
sospiri preoccupata di sogni.
Una piega sul viso mentre l'onda
raccoglie intorno baci di cartone .
La spuma candida mormora sottomessa amore.
Profumata di sole ti appoggi sulla pioggia
Sollevi le caviglie mentre ogni fiamma si spegne
e quel freddo sotto la neve si lamenta e piange.
Si formano i ricordi dentro giacigli di spine
si stendono su un viso di trecce.
Piccola come un fiore rubi conchiglie dal mare
vestita di pensieri tocchi il dolore
Sciogli con le dita le nuvole
nevosa alluvione d'amore.

Tania Santurbano -inedita-diritti riservati