mercoledì 9 ottobre 2019




IL DOLORE NELLA SUA OPERA PEGGIORE




Ci sono le favole e poi le storie.
Le favole, quelle che si raccontano ai bambini per farli restare buoni.
E poi ci sono le storie, quelle raccontate per metterti paura,per farti diventare più cattivo.
.
C 'era una volta una figlia che amava molto suo padre.
Le aveva insegnato il diritto di reclamare amore, le aveva spiegato che i Principi non dovevano essere per forza Principi,e qualunque fosse stata la loro attività ,li avrebbe riconosciuti dal mantello.
 Perchè ogni principeVero, avrebbe portato con se un mantello per proteggerla e non per nasconderla.
Ma la Figlia sbagliò e scambiò le favole con le storie.
Incontrò un uomo che era solo un uomo.
Era forte come la pioggia e quando pioveva sentiva scendere le sue mani.
La colpiva sulla testa e non era mai completamente in colpa.
Gli piaceva sentire quei misteriosi rumori che si creavano nelle ossa.
Alla figlia facevano sempre male le mani e i piedi .
La rapidità vertiginosa con cui le scendeva il sangue dal naso faceva diventare furioso l 'uomo .
E così ogni notte le stanze diventavano spaventose .
Un giorno l'uomo andò via, e il letto diventò più grande , anche le coperte diventarono più grandi insieme ai ricordi.
Ma la figlia non si era dimenticata delle favole e così lo vide.
Non portava un mantello ma aveva il sorriso più grande del mondo.
E non aveva tanti capelli in testa ma alla Figlia piacevano tutti i capelli che erano rimasti.
La faceva ridere così tanto che aveva dimenticato tutti i temporali furiosi che durante le notti rendevano il pavimento spaventoso e rosso.
Ma il vento non era cessato
e il sangue ricominciò a spingere ancora sulle gote.
Poi si fermò nel buio che usciva dalla stanza e
disse:
- C’e bisogno di altri mobili per non lasciarti nuda tra le pareti-
Tania Santurbano


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