Occhi
Ci sono cancelli che appena li tocchi
affondano l'anima.
Inghiottiscono albe ferite di rugiada.
Nascono dritti e spuntano il cielo.
Mentre la bocca beve tra le nuvole.
Speranza che fiuta
che è alta e azzurra
sottile e frenetica.
Tu sai forse intrecciarmi gli occhi?
in quell'oceano impietrito di vizi segreti
dove l'acqua sorride quando allunghi le braccia
Deductio ad absurdum
dove l'eternità riesce a staccare gli ormeggi e salpare.
Ripetizione che non riveli mai l'ultimo mistero.
Amore
dove bussano cavalieri neri
dietro le porte della sua pelle
alberi che migrano fino al cielo
sensi foschi e eccitanti dentro pugni delicati:
Letuemani
come sibilare
è l'odore che conduce
è la fame di te
forse è il caso di smarrirsi.
Lingua innamorata
piena di alberghi
rompi le mie frecce palpitanti.
Rientra e sommergimi frantumandomi.
Colma con le tue radici i miei fianchi.
Vestimi le labbra le guance e la fronte.
Riparti sulle mie caviglie di caprifoglio
fino dentro quel crepuscolo piovoso.
Adossoadosso nella mia cesta di spine.
Confessati tra le mie labbra perniciose
e prega velocemente:
Nessun peccato.
Tania Santurbano inedito-diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento