martedì 17 giugno 2014

I passanti notturni parleranno di lei




La guerra cagna
tira fuori la lingua
e un'ora dopo la mezzanotte entra.
Un morso steso per terra. 
Bambini stretti nel tempo
infilati dentro germogli neri .
Liberati contro orizzonti.
Silenziosi .
Messi all'ingiù dentro impronte di neve.
Bisogna solo stare attenti a quelle precoci nevicate
fanno ognuno un rumore diverso.
Bisogna saper prendere in giro la neve.
io non riesco
tu?
io non riesco.
Parli della natura... quella dentro?
Un prato inclinato a circa trenta metri dal cielo
con porte, finestre e catene.
Dimmi
come si fa?
non so riconoscere certe nature.
Dimmi
come si fa?
La neve non suona
non sa pascolare e si perde .
Dimmi
come si fa?
Si muove nel sangue
e certe tracce sono marchi stesi nel cuore.

C'è la neve
quella che spinge e affonda
e poi si scioglie.
Bisogna scolpire alcune figure
lavorarle con fedeltà
senza guardare mai le dita.

Un cimitero con dentro stelle tagliate male dal cielo.
Uno scultore che porta per cappello la luna
che crea con gli alberi un giardino.
Sa intagliare
cuori dritti
cuori storti
cuori piegati e IN-ginocchio.

Questo cielo non è un ospedale pieno di botte
dove ammalarsi di tristezza
ma l'imbocco di una tana dove tornare.

Un palcoscenico clandestino
dove un arcidiavolo contrabbanda occhi in affitto

La neve mangia gli abbracci
cosi' alle vole l'anima si sente bastonata
cacciata a calci.
Non trovando più la cuccia
annusa per terra fino in fondo
finchè altri visi con altri calci sulla schiena
le danno ancora da mangiare.
Qualcuno riesce ad accarezzarla
altri a rubarla
ma dimenticano che la libertà vale più di ogni pasto.

Bisogna farla guarire
mentre geme dentro pareti di pietra.
Bisogna farla guarire
mentre piccola e imbavagliata... spia dalla gabbia.
Polvere e mare
ma tornerà libera.
Riuscirà a procurarsi dei sogni contagiosi
e con un lanciafiamme mirerà dritto contro le stelle
per accenderle tutte .
Ci abiterà dentro gli occhi
e marcerà velocemente nel buio.
I passanti notturni parleranno di lei
di strade che odorano di speranza.

Tania Santurbano -inedito-diritti riservati

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