domenica 25 agosto 2013

il tremito Africano



Il tremito Africano 


I menestrelli di Lucignolo
 infreddoliti
affondano le unghie sotto la cenere 
per far tacere le mani 
mentre una candela
fa scorrere una luce scomunicata. 
Il cimitero nero 
sembra la stanza degli orologi 
isolato immobile 
mentre gli alberi girano i rami come lancette.
Una vivace ispirazione del male
depone le sue uova sopra affettuose rocce
dove crescono orfane
preghiere difficili
allevate da terra riarsa
e invase di sete. 
Orbo dentro una nebbia di sabbia 
con la pelle ingrigita da una sbornia di fame 
mostra le ampie pieghe delle ali imporporate
da uno sprazzo di tremiti turbati.
Con il collo nudo
mentre singhiozza con il becco
sparpaglia le sue lunghe piume paralizzando gli occhi.
Un battito di denti
 dentro un colore di pelle
appoggiato sopra un ripostiglio di terra senza semi
fa nascere un odore acuto di carne
sfogliata dal dolore.
Suda la terra.
Vellicata da quella pelle fanciulla  
che scende lentamente dentro la sabbia Africana.
Quel molle banchetto oltraggioso
offerto dall’ uomo per un sacrificio di sogni amputati
libera le doglie del male.

Tuonano i bambini
snocciolati dalla vita
e dissolti nella sabbia 


 Tania Santurbano 


 Tania Santurbano INEDITA -diritti riservati-

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