Il tremito Africano
I menestrelli di Lucignolo
infreddoliti
affondano le unghie sotto la cenere
per far tacere le mani
mentre una candela
fa scorrere una luce scomunicata.
Il cimitero nero
sembra la stanza degli orologi
isolato immobile
mentre gli alberi girano i rami come lancette.
Una vivace ispirazione del male
depone le sue uova sopra affettuose rocce
dove crescono orfane
preghiere difficili
allevate da terra riarsa
e invase di sete.
Orbo dentro una nebbia di sabbia
con la pelle ingrigita da una sbornia di fame
mostra le ampie pieghe delle ali imporporate
da uno sprazzo di tremiti turbati.
Con il collo nudo
mentre singhiozza con il becco
sparpaglia le sue lunghe piume paralizzando gli occhi.
Un battito di denti
dentro un colore di pelle
appoggiato sopra un ripostiglio di terra senza semi
fa nascere un odore acuto di carne
sfogliata dal dolore.
Suda la terra.
Vellicata da quella pelle fanciulla
che scende lentamente dentro la sabbia Africana.
Quel molle banchetto oltraggioso
offerto dall’ uomo per un sacrificio di sogni amputati
libera le doglie del male.
Tuonano i bambini
snocciolati dalla vita
e dissolti nella sabbia
Tania Santurbano
Tania Santurbano INEDITA -diritti riservati-
an immense pain
RispondiEliminanice
tanto dolore dentro dei versi meravigliosamente tristi
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