sabato 28 dicembre 2013

Si sogna e ci si sveglia sollevando le ginocchia ... /ore 17.10 Julliet ha mantenuto la sua promessa.../Voglio andar via da qui/






Si sogna e ci si sveglia sollevando le ginocchia ...
/ore 17.10 Julliet ha mantenuto la sua promessa.../Voglio andar via da qui/


Migra Juliet
è un duro naufragio
alberghi negli occhi
straripano le lacrime.
Lancia una carezza nel vento.
Indossa la pioggia come pelle
non abbassare le tue ali grigie o ti troverà
perchè questa notte è lunga e nera
e leviga in un sibilo i respiri.



Squassa.
Sventra.

Dentro quelle fessure di vicoli
le piccole dita ancorate a grumi di spine .

In-sta-bi-le Juliet
non appassire dentro quei fili d'alberi
perchè quel che vedi lontano non è l'aurora
ma la cilestrina arsura,falciata da danzatori di luce.
Tendi le ali e reclama l'allodola
sopra questa pietra bianca
che stinge il crepuscolo
mentre i tuoi petali di stoffa luccicano di un rossoscuro
sotto una stazione senza lumi.

Corri sopra le stelle piegate
soffoca questa notte torbida
che inciampa con gli occhi spezzati.
Corri dentro un sentiero umano
mentre il vento allena le sue corde
e il cuore si accuccia e batte come un tamburo.


Juliet nel ruere
Un cancello di statue.

<<Non so più cercarmi.
Le tue porte di città fantasma mi camminano sulla pelle.
Perchè mi hai lasciata solo in questa notte di destini?
Oltre questo buio non rivelarmi nulla.
Ruota il timone contro quelle caverne
che poggiano su acque morte>>

Attraversa Juliet quel fumo sottile
mentre mormori sogni senza riconoscerli.
Il tuo è un sentiero d'acqua
che apre ferite scompigliate
un fondale fremente di labbra.

Salmastra creatura indaco
il tuo è un Romeo lento
che si versa nei mari.
Julliet non chiederti se sopravviverai.

<<Povero Cuore!
Prendi l'ultimo spergiuro spregiato in questa ora di fredde macerie.
Covo di Santaserpe nascosta
bruca con zolle sfiorite la sua bocca
perchè la neve mi girerà gli occhi
e con le preci nei capelli frugherò ancora i suoi boschi
attraverserò i suoi fianchi
e canterò sulle sue labbra
mentre germoglia l' uva dalla terra.
Riscalderò la sua prateria
e conterò tutti i suoi sospiri all'alba
perchè lo amo più forte dell'amore.

Oh arpeggio schiumoso d' onde!
Volete forse lasciarmi andare?
Per raccogliermi dentro questo giardino d'acqua?
Perchè ti sei fatto sabbioso
e ricurvi la tua sponda profilata d'alghe contro il mio viso di luna?
Sei imbronciato mentre guardi le mie miserie.>>

Un sorriso filante
sazio di spine

ancora:

<<Non delirare oh stagno

 perchè tu non sei il mare!
Perchè il mio amore è fatto di lievi bisbigli .
Sa scegliermi il cuore e lo muta in delirio.
Non crucciarti gli occhi 

son troppo timida per morire!>>

Tra i veli del vento un' infinita debolezza
Juliet danza sopra uno specchio di lacrime
con le caviglie bagnate

 e una manciata di capelli tra le dita.

Mangia bacche di baci.
Luccica rossoscuro.
Quel lago di bocca lascia solo rugiada
sopra occhi fasciati.
Juliet non chiederti se sopravviverai.

Un vagabondo colpisce le finestre del cielo

<<Bianca fanciulla le lacrime ti piovono addosso>>

Sussurri:
<<Oh mio Signore è colpa del vento
scende dritto fino dentro gli occhi.>>

Juliet nel ruere.
Juliet bugiarda.

Dalle nocciole scure scende intrecciato con ciglia
un inverno d'acqua.
Un manto di mare su barche sciolte senza onde.

L'uomo di pezza solleva le onde.
<<Resterò qui tra le stelle

    ad aspettare.>>

Tutti i venti ormeggiati su quella fetta di cielo
cominciarono a piangere .
Juliet raggomitolata dentro stretti binari
aspetta il treno di legno.

Il vento

il vento è colpa del vento.
Juliet non so se sopravviverai !


Tania Santurbano inedito -diritti riservati-

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