E quando il cielo ingoiò
nascondendo nel crepuscolo
le sue figlie leggere
sentii l'alito di un'anima pesante
scuotere la mia terra randagia.
Ripassai a memoria tutti i dolori
mentre quelle selvatiche ombre
cominciarono a cucirmi il cuore
per non farlo muovere.
Spinato
armato solo di occhi.
Coricato con i capelli dentro la terra
più debole e senza sandali.
Aveva ancora la bocca piena di molliche
fasciata di lacrime.
Fermo sotto la chioma delle ossa
si aggiustava con le dita le ginocchia
pregando tra i fili di un tramonto sospeso.
Un soffitto troppo stretto
senza bandiere e Cristi
senza preti e uomini
si strinse all' ombra.
Tania Santurbano inedita – diritti riservati
very interesting
RispondiEliminail tuo modo di farmi sentire parte integrante con la tua poesia è meraviglioso. Grazie
RispondiEliminaho sentito i brividi. Veramente molto bella c'è dentro molto sentimento ,la speranza di trovare la giustizia dentro versi meravigliosi
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