Tu mio re
dose di senno
e nello stesso tempo
fratello gemello della pazzia.
Monta la guardia al cuore
è pieno d'affanni e di crucci
infuso di passioni e zuppo di nettare.
Sventoli dentro labbra sfrontate
e per aver parlato troppo ricevi castighi.
Fai impiccare ''le regine''
e non cedi spontaneamente le armi
e non ti arrendi.
Lasci tutto il potere nella passione
senza difetti
nudo come una lama
cerchi nelle mie ginocchia un sibilo dove abitare.
Boscaglia di sguardi
di mani arrossate da tempeste cosmiche
quando i baci passano
e non sanno spegnersi in controluce.
Spappoli le ossa
con le tue mani nel mio silenzio.
Rimbombi nelle vertebre.
Tu il gusto fatale degli intrecci
mi spunti solcando le colline.
Cammini sulla luna di mezzanotte
un solfeggio fragile di arcobaleni notturni
che aprono boccali ripieni di stelle.
Cresciuto nell'acqua
macchi tra gli alberi i respiri
masticando un 'innocenza incancellabile.
L'ultimo sigillo dipinto di mutismi
con ali di pietra.
Mentre fa sogni di carne.
''Fai scempio del mio corpo''
ritmo di falce tra le grida del cielo.
''Fai scempio del mio corpo''
crimine d'amore
con la tua fronte sudata.
Spargi lampi sulla mia bocca a veliero.
Sulle ginocchia
come cavalli appoggiati sul petto
liberi le mani e abiti il mio corpo.
Leggenda rovesciata dentro vicoli di pelle.
Carezze bestemmiate dentro curve di baci.
Cambiami i respiri ... un vento dopo l'altro
mangia e bevi
nel mio ventre fino a strapparmi Dio.
Alchimie
mentre poggio le caviglie su vascelli sfumati
pulsi di celeste dentro il ritmo degli scogli
cavaliere metropolitano.
La pioggia per ascoltare le nubi.
Il vento per strapazzare il fango.
Le donne infila all'orizzonte .
per entrare dentro stanze di un bordello?
Notturni lirismi
il cuore non ha più stanze
il cuore non è un grigio mosaico
dove far entrare manichini di luce
l'amore è un ruggito tribale
piantato nella savana di cuori sacri.
Non c'è posto per cento nomi.
Peccato di cristallo.
Malinconico Re annoiato dalle girandole
che passeggiano tra le case e le fate della notte.
Tempeste di stelle
sarà la spina che porterà il tormento.
Nato da un sole
che manca di tempo negli occhi.
Ingoiare arcangeli dentro un silenzio alato.
Gli occhi si serrano
in un soffio di strani giorni senza ore
a cui chiedi peccati di ossa e sangue
perchè l'amore brucia un sorriso tra le stelle nude.
Lento
baci le mie costellazioni artigliate
con la tua bocca di mare.
Tania Santurbano inedito-diritti riservati-
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